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INCHIESTE: ARIA 2010 emissioni minimo storico nei punti caldi del distretto della concia.

I dati sul monitoraggio della qualità dell’aria e sul rapporto produzione/consumo di solventi rivelano sempre di più miglioramenti per l’integrità e l’equilibrio del distretto della concia.

Proseguono con successo le politiche ambientali da parte delle aziende nel distretto vicentino della concia. Le azioni intraprese dall’Agenzia Giada, considerata una delle buone pratiche di gestione ambientale di area riconosciuto a livello europeo, continuano a dare ottimi risultati. Soprattutto l’attenzione sulla qualità dell’aria resta solida e le metodologie ambientali hanno garantito ulteriori miglioramenti. A dirlo sono i risultati del Report annuale 2010 sulla qualità dell’aria e sull’analisi dei composti organici volatili (C.O.V.) nel distretto conciario, che sono stati presentati oggi, lunedì 2 agosto, nel corso dell’Assemblea di Agenzia Giada a Sarego.

Le azioni avviate dall’Agenzia Giada negli ultimi anni hanno permesso la chiusura definitiva dello stato di emergenza causato dalle emissioni di C.O.V. nell’atmosfera della Valle del Chiampo. Dai dati, emerge la notevole diminuzione rispetto all’annata precedente di C.O.V. nei centri urbani non direttamente influenzati dalle sorgenti emissive (punti A: 17 µgCOV/mc era 21 nel 2008), nei punti bianchi non interessati da inquinamento di origine industriale (punti B: 10 µgCOV/mc), punti abitativi intermedi in aree a confine con le zone industriali (punti Ab: 20 µgCOV/mc) e nei punti caldi dove viene effettuata l’attività conciaria (punti C: 42 µgCOV/mc era 48 nel 2008).

Le ultime rilevazioni contenute nel Report fanno emergere come le emissioni di solventi, infatti, continuino a subire una drastica diminuzione. Il consumo di solventi è ulteriormente diminuito rispetto ai valori del 2008 nonché rispetto agli oltre 12.700 tonnellate del 2001, arrivando a quota 5.332 tonnellate, anche per effetto di una minor volume produttivo.

Ma il miglioramento dei parametri ambientali è verificabile nel fattore di emissione calcolato in grammi su mq (quindi un dato non influenzato dalla portata produttiva), che risulta pari a 46, era 79 nel 2001, 146 nel 1996. Questo risultato evidenzia la capacità di produrre in maniera sostenibile a prescindere dalle quantità di pelli lavorate. Infine, il numero delle aziende con fattore di emissione minore di 75 gSOV/m² è dell’ 87,3%.

I 75 gCOV/mq rappresentano un risultato raggiungibile solo con l'implementazione delle BAT (migliori tecniche disponibili), quindi sostenibile anche nel medio periodo. Inoltre si tratta di un risultato al di sopra della media, poiché il limite da rispettare previsto dalla normativa è pari a 150 grCOV/mq.

Nella sezione sezione documenti/relazioni è scaricabile la presentazione relativa al trend, per il periodo 2001/2009, sull'inquinamento atmosferico causato da Composti Organici Volatili.

Nella sezione documenti/report è scaricabile la presentazione completa dei dati sull'inquinamento atmosferico per l'anno 2009, relativo ai monitoraggi svolti da ARPAV.



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