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INCHIESTE: ARIA 2009 i risultati dei monitoraggi

Nel distretto della concia il 94% delle aziende ha un fattore di emissione sotto la media

Vicenza – Il rapporto annuale dell’Agenzia Giada sulla qualità dell’aria nel distretto della concia conferma i miglioramenti in termini di emissioni dei composti organici volatili (COV) in tutte le aree industriali del distretto della concia. Le rilevazioni sono state effettuate sia con i campionatori passivi, in tutto sono stati monitorati 51 punti, sia attraverso la stazione mobile Arpav, che in determinati periodi dell’anno ha effettuato le rilevazioni sul territorio interessato. I risultati anche quest’anno testimoniano il costante miglioramento della qualità dell’aria.
Per quanto riguarda il campionatore passivo, i COV risultano in riduzione in tutti i punti monitorati. I punti B (punti bianchi non interessati da inquinamento di origine industriale) mostrano un valore pari a 12 (mgCOV/mc), era 13 nel 2007. Mentre i punti A (centri urbani non direttamente influenzate dalle sorgenti emissive) evidenziano un valore pari a 21 per i COV rispetto al 22 del 2007, nei punti Ab (punti abitativi intermedi in aree a confine con le zone industriali) il valore scende da 23 a 20 nel 2008. Infine nei punti C (punti caldi dove viene effettuata l’attività di concia) il valore è a 48, era 49 nel 2007 e 290 nel 1996.
I valori risultano in miglioramento o stabili anche in quelle aree definite “punti critici”, cioè a forte concentrazione di industria conciaria. Nel punto di monitoraggio di Chiampo i valori dei COV sono scesi dal 2007 al 2008, da 52 a 45, erano a 492 nel 1996, ad Arzignano sono in leggero peggioramento a 139, erano 125 nel 2007 e 712 nel 1996. A Montorso i valori tornano a scendere da 98 a 97, erano 455 nel 1996, come pure a Zermeghedo, diminuiti da 124 a 112. A Montebello i valori restano stabili a 46.
Per quanto riguarda invece il fattore di emissione, il 93,8% delle aziende del distretto mostra un valore inferiore ai 75g di solvente per mq. Un miglioramento costante negli ultimi 11 anni, nel 1997, infatti, le aziende che dimostravano questa capacità di controllo nelle emissioni erano solo il 42%.
Anche per il consumo totale dei solventi i comuni del distretto della concia dimostrano una riduzione che va da un minimo del 50% ad un massimo di circa l’80%.
Confrontando infine la ripartizione dei fattori di emissione per singola produzione (grammi solvente su mq di pelle) è evidente negli ultimi 7 anni un abbattimento soprattutto per gli articoli relativi alla pelletteria ed alle calzature, ma dimostrano una buona riduzione anche i valori relativi alla verniciatura.

I dati presentati sono disponibili al link: http://www.progettogiada.org/index.php?s=24


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